Il progetto di Fondazione Casa Papa Francesco, finanziato nel 2023 dalla Fondazione Livorno Durante l’annualità del progetto abbiamo realizzato il principale obiettivo che era quello di “prenderci a cuore” i minori accolti a Casa Papa Francesco e i nuclei madre-bambino che, proprio a partire dal mese di settembre 2023, hanno rappresentato l’avvio dei percorsi nella nuova comunità Casa Maristella. In tutto sono stati 32 gli ospiti che hanno beneficiato delle attività progettuali, tra cui 17 minori a Casa Papa Francesco e 15 ospiti di Casa Maristella, tra cui 7 madri e 8 minori. In primo luogo, il prendersi a cuore i nostri ospiti è stato rappresentato dal rispondere alle loro esigenze quotidiane, in particolar modo materiali. Il fatto che negli anni sia stata valutata la necessità di estendere la fascia d’età dei minori accolti a Casa Papa Francesco, giungendo a quella attuale tra gli 0 e i 16 anni, ha comportato, tra le varie esigenze, anche quella di garantire risposte ai bisogni materiali, sempre più personalizzate sulla base delle differenti età. Le principali necessità hanno quindi riguardato l’acquisto di vestiario (che nella fase adolescenziale è anche strettamente correlato alla visione e stima di sé), di prodotti per la prima infanzia e medicinali e di materiale scolastico. Sempre dal punto di vista del supporto materiale, la personalizzazione degli interventi rivolti agli ospiti, come ad esempio le attività extracurricolari che la Fondazione Casa Papa Francesco organizza in favore dei minori (alcuni fanno sport, altri musica, altri teatro, qualcuno più di un’attività e ogni minore frequenta la scuola e quindi viene talvolta invitato a casa o compleanni dei compagni), richiede ogni giorno numerosi accompagnamenti dei minori, dalla casa ai luoghi dove svolgono le diverse attività. Il progetto ha quindi contribuito, seppur in piccola parte rispetto al totale, a sostenere le spese del carburante degli automezzi con cui gli operatori, supportati dai volontari dell’associazione Piccoli Voli OdV, accompagnano quotidianamente i minori. Per migliorare il senso di benessere degli ospiti delle 2 case famiglia, nel corso dell’anno sono state organizzate diverse attività nel fine settimana, oppure nei periodi di vacanza dalla scuola. L’esperienza che più di tutte è stata significativa, in particolare per alcuni bambini che non avevano mai avuto in precedenza la possibilità di vivere una vacanza, piuttosto di altri che non avevano mai visto la neve, è stata quella della “settimana bianca” che è stata organizzata a fine gennaio 2024. È indescrivibile l’emozione che mostrano i bambini, in particolare i più piccoli, quando toccano la neve, la assaggiano, cadono in terra e rotolano imparando a farlo per gioco, quando fanno le discese con lo slittino o quando per la prima volta riescono a rimanere sugli sci e fare le curve senza cadere. La possibilità di vivere un’esperienza del genere è l’occasione per i minori di vivere nuove esperienze, accrescere le proprie competenze, superare alcune paure, stabilire nuove relazioni con gli sconosciuti, o dare una dimensione diverse alle relazioni con coloro con cui solitamente vivono dento casa. Seppur le attività delle case famiglia abbiano come primi destinatari i minori, l’avvio del servizio nella comunità madre-bambino Casa Maristella ha ben presto mostrato quanto sia importante supportare e lavorare insieme alle madri affinché esse possano acquisire o ri-acquisire gli strumenti necessari a recuperare l’autonomia volta a tornare ad una vita al di fuori della casa famiglia. Per questo la presa a cuore delle madri è stata concretizzata nel realizzare percorsi di “mutuo aiuto” per le madri curati da un’educatrice, all’interno dei quali ognuna di loro ha potuto riconoscere le proprie fragilità come analoghe a quelle delle altre e, al tempo stesso, poter vicendevolmente diventare una risorsa per le difficoltà delle altre madri che lei invece aveva già imparato ad affrontare. Il percorso, in parallelo a pianti e sorrisi di speranza, ha prodotto specialmente in due madri un grande miglioramento ed ha consentito loro di tornare alla vita in piena autonomia, forti del percorso realizzato in casa famiglia. Se le madri necessitano di un proprio personale percorso, altro importante focus degli educatori della casa famiglia è quello sulla diade madre-bambino. Molte situazioni che vengono inserite in casa famiglia, infatti, sono caratterizzate proprio da una difficoltà nella relazione della madre con il/la figlio/a. Questi aspetti possono caratterizzare soltanto alcuni specifici ambiti, oppure più di uno, come ad esempio l’ambito del gioco insieme, quello della cura dell’igiene personale, l’ambito educativo e/o normativo, etc.. Un’educatrice ha seguito settimanalmente i nuclei, aiutando le madri a comprendere meglio le comunicazioni anche non verbali dei figli e, in tal senso e organizzando attività e giochi insieme, facilitando lo svilupparsi di una relazione nuova e sana nei nuclei. Infine, altro aspetto fondamentale del prendersi cura dei minori, è stato quello dell’istruzione. Molti bambini, nei contesti familiari di origine non avevano mai ricevuto supporto nello svolgimento dei compiti scolastici e, complici in alcuni casi anche difficoltà quali disturbi dell’apprendimento, il rendimento scolastico era fortemente compromesso. Per tale motivo nelle nostre case famiglia poniamo molta attenzione nel supportare i minori per aiutarli ad imparare nozioni, a sviluppare autonomia nello studio, ma anche ad acquisire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità che, se correttamente stimolate, possono facilmente emergere anche in quei bambini che fino a quel momento erano (o si erano sempre) considerati poco capaci. Il grande risultato è stato che tutti i minori in età scolare sono stati promossi alle classi successive. Uno speciale grazie alla Fondazione Livorno che, attraverso il generoso sostegno economico al progetto Presa a cuore, ha contribuito al benessere dei minori e delle madri con figli che quotidianamente la Fondazione Casa Papa Francesco si prende a cuore, offrendo da un lato risposte materiali, ma soprattutto attività e percorsi che mirano a render concreto un futuro di speranza per loro e per l’intera nostra società. La qualità dei servizi offerti, che è ormai riconosciuta anche fuori regione, è possibile anche grazie alla collaborazione e comunione d’intenti con la Fondazione Livorno. Con molta riconoscenza, i bambini di Casa Papa Francesco, suor Raffaella Spiezio e gli operatori